onsdag 6 februari 2013

Två recensioner

Review (in German) from NecroWeb Magazine:

"Mit Hamnskiftes “Födzlepijnan” gibt das Label Myrkr seinen Einstand, wobei es sich aber streng genommen um eine Neuauflage handelt. Original erschien jener Silberling 2010 als CD-R, nun macht man dieses mysteriöse schwedische Duo einer breiteren Masse zugänglich.

Inspiration holt man sich Angaben zufolge unter anderem bei Vertretern wie Burzum oder Nortt, und somit steht die Marschrichtung auch schon fest. Doch ganz so einfach ist das nun auch wieder nicht, denn Hamnskifte kann man keinesfalls auf ein bestimmtes Metier begrenzen, kommen doch im Verlauf viele verschiedene Stilistiken zum Vorschein. Da wären zum Beispiel diverse Folkeinlagen, die zudem einen schönen angenehmen Charakter bescheren.
Insgesamt kann man gut variieren und versteht es gekonnt, die einzelnen Stile miteinander zu kombinieren. Man sollte mal auf “Foglarna Warda Fångna Medh Snaror” zurückgreifen, welches im späteren Verlauf unerwartet einen Drone/Ambient Teppich ausbreitet, bevor sich beim folgenden “Dageligh Beredelse Emoot Döden” gar Folklore bemerkbar macht.

Die beiden Musiker haben mit vorliegendem Silberling ein richtig gutes Album erschaffen, welches rein instrumenteller Natur ist und verschiedene stilistische Ecken anvisiert. Nicht schlecht umgesetzt, wobei es aber dennoch gilt, den eingeschlagenen Weg weiter auszubauen. Vielleicht sollte man sich sogar besser auf eine Richtung spezialisieren, denn dass Hamnskifte Talent haben, zeigt der mächtige Rauswurf “Uthi Thet Ytterste Mörckret” eindrucksvoll auf.

Der Hörer sollte sich aber ruhig etwas Zeit nehmen, denn “Födzlepijnan” fruchtet gerade nach mehrmaliger Einspeisung am besten, weshalb das Teil öfter konsumiert werden sollte. Wohlgemerkt: Wer auf depressives Klanggut genannter Vertreter hofft, der sollte Vorsicht walten lassen; dafür ist vorliegendes Duo nämlich viel zu offen und variabel, weshalb ein musikalischer Vergleich nur bedingt gegeben ist."

Review (in Italian) from Aristocrazia Webzine:

"Ricordate la Starlight Temple Society? Era una label che pubblicò album di band quali Velvet Cacoon e Nightbringer, purtroppo non più attiva. Tra i lavori rilasciati sotto questa etichetta a quanto pare c'è "Födzlepijnan" degli Hamnskifte: di questa band sappiamo pochissimo, solo che è un duo e a quanto sembra sarebbe originaria della Svezia. Il disco in questione, datato 2010, è stato ora ripubblicato sotto Myrkr.
La proposta è particolare, è un bel mix di elementi: citando le influenze che gli stessi Hamnskifte menzionano, troviamo una base che prende ispirazione dai Trollmann Av Ildtoppberg e dagli Earth a cui vengono applicate la ripetitività ossessiva e ipnotica di Burzum e una generale lentezza a due facce, una pachidermica e solenne in stile Skepticism e una più malinconica alla Low. E non finisce qui, questi sono solo i pilastri che sostengono l'intera struttura ma sono presenti numerosi elementi che fanno riferimento ad altri generi, la seconda traccia "Ther Skall Wara Gråt Och Tandagnisslan" ad esempio ci porta in un'atmosfera per nulla lontana da certo Post-Rock, la successiva "Wäsende" mi ha ricordato fin da subito la malinconia senza speranza degli ungheresi Öröm, "Foglarna Warda Fångna Medh Snaror" si avventura in territori più propriamente (Funeral) Doom per poi sfociare in un Dark Ambient meditativo, mentre "Dageligh Beredelse Emoot Döden" si mostra costituita da chitarre dal suono rockeggiante e percussioni quasi tribali. Tutto ciò inzuppato in un'atmosfera dal sapore fortemente medievale che si fa sentire per tutta la durata del lavoro, che si chiude con i dodici minuti di Drone da contemplazione profonda di "Uthi Thet Ytterste Mörckret".
Gli elementi in effetti sono tanti, sono però usati e uniti veramente bene: il disco scorre senza intoppi, non si perde in passaggi sconclusionati ma anzi riesce ad avere un filo conduttore solido e costante. "Födzlepijnan" è uno di quegli album che bisogna ascoltare dall'inizio alla fine entrandoci in sintonia e lasciandosi trasportare nella sua dimensione parallela; non bisogna ascoltarlo perchè si vuole ascoltare un certo genere o un certo tipo di musica, bensì è necessario avere "semplicemente" il desiderio di distaccarsi da questo mondo. A molti non risulterà un disco facile, per chi invece è avvezzo a questo tipo di atmosfere che possono ricordare in qualche modo i Ginnungagap e realtà similari potrebbe essere un ascolto molto piacevole. Piccola nota che può renderlo ancora più interessante: sono state usate percussioni inventate e costruite dalla band stessa, questi esperimenti sono sempre piacevoli, no?"